(testo: G. Ziantoni – musica: S. Onorati)


Nel silenzio della notte,

nella quiete delle tenebre,

non ho avuto pietà:

ho ucciso un bambino.


Con una benda sugli occhi,

e una mano sul cuore,

l'ho attirato a me 

ingannandolo,

e incurante delle sue grida,

benché l'amassi infinitamente:

ho ucciso un bambino.


Non è stato, poi, difficile come si crede,

è bastato 

cercarlo,

rincorrerlo

e trovarlo.

L'ho cinto a me come in un abbraccio,

un'estrema stretta di addio

e,

senza violenza:

l'ho visto accasciarsi piano piano,

l'ho visto diventare ceruleo,

l'ho visto compiere gli ultimi disperati spasmi,

l'ho visto lasciarsi andare.


Le mie braccia lo hanno accolto

come facevano una volta,

ma più freddamente,

lo hanno adagiato a terra,

e lì lo hanno lasciato,

senza nessuna consacrazione,

privo di ogni cerimonia.


Il mio passo si è fatto solo più veloce,

l'eco dei miei pensieri solamente più forte.


Nel silenzio della notte,

nella quiete delle tenebre,

mentre una lacrima lentamente scendeva,

non ho avuto pietà:


ho soffocato il mio amore.