Nicola Arigliano
Nicola Arigliano - La Precarietà songtekst
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Lui, un vecchio professore d'arte Era un po' suo padre, un po' suo amante Ma quando lei abbassava le ciglia Si capiva che... non era la figlia Lei aveva molti anni di meno Erano scesi un mattino da un treno Ogni tanto gli carezzava la barba Lei le metteva a posto la sciarpa Ma cosa importa in fondo l'età è l'innocenza, la precarietà O soltanto una bocca nuda Che bacia una smorfia o una ruga Lei compiva gli anni a novembre Era poco più che adolescente Piena di ragni ed incertezze Ricoperta di piume o carezze Lui processava la sua impazienza Condannando l'inesperienza Lei barricava I suoi pensieri Da tutti quei sogni di ieri Ma cosa importa in fondo l'età è la lussuria, la precarietà Lui un giorno era risorto Tutto nuovo nel suo corpo Lui poteva sembrare suo padre Ma accarezzava le sue gambe magre Come un bambino attaccato al seno Si godeva quel dolce veleno E quando n'ebbero abbastanza Si rinchiusero nella stanza Condannando la loro sorte Con gli occhi si diedero la morte...