Come spiccioli di mancia qui sul tavolo di un bar,
come pillole d'angoscia prima di cambiar citt?,
questi vecchi creditori che mi inseguono, oramai,
da trentotto calendari, li conosco:
sono i miei errori, che non rifarei,
li ho pagati cari, come oggetti rari,
e ora sono i miei, ora sono i miei.

E finch? non ci sbatti i denti sul cemento di un addio,
finch? non si fanno i conti, usi l'arte del rinvio,
ma in un mondo che misura con il metro la virt?,
preferisco la paura, preferisco

chi fa pi? errori, come ha fatto Iddio,
che ci ha fatto uguali, ma di quattro colori,
tu dimmi qual ? il mio.

Chi non ammette errori, dopo non si sa
che non faccia guerre, che non faccia orrori
che il mondo pagher?...

Ho avuto sogni, falsi miti, soldi spesi in un fal?,
ma i miei errori preferiti sono quelli che far?.
I miei errori, se permetti, son profondi cazzi miei
e tu ragazza con i tuoi confetti forse resterai,
resterai qui

a sognare errori per l'eternit?,
a picchiare i muri, per venirne fuori
da questa realt?.

Adesso sono pari e tutto quel che ho [Adesso sono pari...]
sono i miei errori, quelli fatti ieri
e quelli che far?, quelli che far?.