Fabrizio De André
Fabrizio De André - Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers songtekst
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Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers = Carlo Martello keert terug van de Slag bij Poitiers.
De Slag bij Poitiers vond plaats in 732. Carlo Martello, in het Nederlands Karel Martel, versloeg het Moorse leger dat op weg was vanuit Spanje naar het Noorden om de Islam verder uit te breiden. Deze slag wordt gerekend tot een van de 15 zgn beslissende veldslagen in de geschiedenis.
Re Carlo tornava dalla guerra lo accoglie la sua terra cingendolo d'allor. Al sol della calda primavera lampeggia l'armatura del Sire vincitor. Il sangue del Principe e del Moro arrossano il cimiero d'identico color ma più che del corpo le ferite da Carlo son sentite le bramosie d'amor. «Se ansia di gloria, sete d'onore spegne la guerra al vincitore non ti concede un momento per fare all'amore. Chi poi impone alla sposa soave di castità la cintura, ahimè, grave in battaglia può correre il rischio di perder la chiave.» Così si lamenta il re cristano s'inchina intorno il grano, gli son corona i fior. Lo specchio di chiara fontanella riflette fiero in sella dei Mori il vincitor. Quand'ecco nell'acqua si compone mirabile visione il simbolo d'amor nel folto di lunghe trecce bionde il seno si confonde ignudo in pieno sol. «Mai non fu vista cosa più bella mai io non colsi siffatta pulzella» disse re Carlo scendendo veloce di sella. "Deh, cavaliere non v'accostate già d'altri è gaudio quel che cercate ad altra più facile fonte la sete calmate". Sorpreso da un fare sì deciso, sentendosi deriso, re Carlo s'arrestò, ma più dell'onor poté il digiuno, fremente l'elmo bruno il sire si levò. Codesta era l'arma sua segreta da Carlo spesso usata in gran difficoltà alla donna apparve un gran nasone un volto da caprone, ma era Sua Maestà. «Se voi non foste il mio sovrano» Carlo si sfila il pesante spadone «non celerei il disio di fuggirvi lontano. Ma poiché siete il mio signore» Carlo si toglie l'intero gabbione «debbo concedermi spoglia ad ogni pudore.» Cavaliere lui era assai valente ed anche in quel frangente d'onor si ricoprì e giunto alla fin della tenzone incerto sull'arcione tentò di risalir. Veloce lo arpiona la pulzella repente una parcella presenta al suo signor «deh, proprio perché voi siete il sire fan cinquemila lire, è un prezzo di favor.» «È mai possibile, oh porco d'un cane, che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane? Anche sul prezzo c'è poi da ridire ben mi ricordo che pria di partire v'eran tariffe inferiori alle tremila lire,» Ciò detto, agì da gran cialtrone, con balzo da leone in sella si lanciò. Frustando il cavallo come un ciuco tra i glicini e il sambuco il re si dileguò. Re Carlo tornava dalla guerra l'accoglie la sua terra cingendolo d'allor. Al sol della calda primavera lampeggia l'armatura del sire vincitor.