La città, traffico, palazzi enormi, altissimi
Bisogna alzare il collo per vedere il cielo
Ma che vedere il cielo, devo trovare un lavoro
Vado, busso... "Mi dispiace, non c'è lavoro"

Il denaro non si trova mica per la strada
Devo vivere, non voglio essere compatito, aiutato
Cerco ancora, per giorni, settimane
Sempre la stessa risposta, ad ogni porta: "Mi dispiace, non c'è lavoro"

E poi quand'è domenica
Io sto a riposar
Pensando che domani
Dovrò ricominciar

Va bene, parto, vado a New York, in America
Corro nella quarantesima, cinquantesima, sessantesima strada
Mi precipito con l'ascensore al cinquantesimo, sessantesimo, settantesimo piano
Anche lì inutile, niente da fare, ad ogni porta: "Sorry, no job for you"

Finalmente avevo trovato qualcosa: una macchina da riparare
Una macchina fantastica, fa il lavoro di venti uomini
Appena riparata, hanno mandato a spasso me e altri diciannove
Ancora di porta in porta... "Mi dispiace, non c'è lavoro"

E poi quand'è domenica
Io sto a riposar
Pensando che domani
Dovrò ricominciar

Ma un giorno, quando sarò stanco
Stanco di correre, stanco di aspettare
Prenderò per l'ultima volta l'ascensore e andrò su, su, su, su
Busserò piano e una voce mi dirà: "Entra figliolo, qui c'è un posto per te"

E poi... sarà domenica