Francesco Guccini

Francesco Guccini - Von Loon songtekst

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Von Loon, uomo destinato direi da sempre ad un lavoro più forte 

che le sue spalle o la sua intelligenza non volevano sopportare 

sembrò quasi baciato da una buona sorte 

quando dovette andare; 

sembra però che non sia mai entrato nella storia, 

ma sono cose che si sanno sempre dopo, 

d' altra parte nessuno ha mai chiesto di scegliere 

neanche all' aquila o al topo; 

poi un certo giorno timbra tutto un avvenire 

od una guerra spacca come una sassata, 

ma ho visto a volte che anche un topo sa ruggire 

ed anche un' aquila precipitata...


Quanti anni, giorno per giorno, dobbiamo vivere con uno 

per capire cosa gli nasca in testa o cosa voglia o chi è, 

turisti del vuoto, esploratori di nessuno 

che non sia io o me; 

Von Loon viveva e io lo credevo morto 

o, peggio, inutile, solo per la distanza 

fra i suoi miti diversi e la mia giovinezza e superbia d' allora, 

la mia ignoranza: 

che ne sapevo quanto avesse navigato 

con il coraggio di un Caboto fra le schiume 

di ogni suo giorno e che uno squalo è diventato, 

giorno per giorno, pesce di fiume...


Von Loon, Von Loon, 

che cosa porti dentro, quando tace 

la mente e la stagione si dà pace? 

Insegui un' ombra o quella stessa pace l' hai in te? 

Vorrei sapere 

che cosa vedi quando guardi attorno, 

lontani panorami o questo giorno 

è già abbastanza, è come un nuovo dono per te? 


Von Loon, Von Loon, 

a cosa pensi in questo settembrino 

nebbieggiare alto che macchia l' Appennino, 

ora che hai tanto tempo per pensare, ma a chi? 

Vai, vecchio, vai, 

non temere, che avrà una sua ragione 

ognuno ed una giustificazione, 

anche se quale non sapremo mai, mai!


Ora Von Loon si sta preparando piano al suo ultimo viaggio, 

i bagagli già pronti da tempo, come ogni uomo prudente, 

o meglio, il bagaglio, quello consueto, di un semplice o un saggio,

cioè poco o niente 

e andrà davvero in un suo luogo o una sua storia 

con tutti i libri che la vita gli ha proibito, 

con vecchi amici di cui ha perso la memoria, 

con l'infinito, 

dove anche su quei monti nostri è sempre estate, 

ma se uno vuole quell' inverno senza affanni 

che scricchiolava in gelo sotto le chiodate scarpe di un tempo, 

dei suoi diciottanni, 

dei suoi diciottanni...
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Taal: Italiaans

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